lunedì 25 ottobre 2010

10righedellasettimana, scelte da Enrico Conticchio 20.10.2010 dal romanzo di Dacia Maraini, IL TRENO DELL'ULTIMA NOTTE, Rizzoli



Con le sue deboli forze di bambino aveva tentato una ultima opposizione a quella partenza folle verso la morte. Pur sapendo probabilmente che non avrebbe potuto sottrarsi e che, per quanto debole, affranto, avrebbe dovuto seguire i suoi energici genitori che, in preda a non si sa quale teutonico slancio di patriottismo, avevano deciso di tornare in Austria per "affrontare insieme il nemico a casa propria". I due si sentivano austriaci al cento per cento. L'ebraismo per loro era un dato di cultura e di religione che non interferiva con l'appartenenza al paese in cui erano nati e cresciuti e in cui avevano le radici. [...] Quel sorriso era l'ultima cosa che aveva visto di lui. Un sorriso d'amore dolente. Un sorriso di timore ma anche di promessa. Come se volesse dirle: io sono qui, e non mi muovo anche se mi muoverò. Ti aspetto.

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