martedì 28 settembre 2010

Sara Antiglio il 24 settembre 2010 ha scelto 10righe da LA CASA IN COLLINA di Cesare Pavese, ed. Einaudi, 1981


Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.

lunedì 20 settembre 2010

Le 10 righe della settimana del 13 settembre 2010 sono state scelte da Valerio Refat “Del piacere di leggere” [Ed. Passigli, Firenze, 1997]


“…Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l'ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto…”

lunedì 13 settembre 2010

Le 10 righe della SETTIMANA postate da Michele Rosa l’ 8 settembre 2010:IL VIAGGIATORE DEL SECOLO, Andres Neuman, Ponte alle Grazie 2009




Allora non riusciva più a discernere la goffaggine dal pudore, e le due sensazioni si alimentavano reciprocamente finché non correva a mettersi a riparo in un cantone. Osservando Sophie e le compagne, ammirando i loro incroci armonici..., pensò che la differenza consisteva nel fatto che gli uomini quando ballavano dovevano separarsi, mentre le donne tendevano a incontrarsi, a conciliare spirito e corpo. Notando che Sophie lo guardava di nascosto mentre ballava, Hans la vide sempre più vicina e capì che era tardi per fuggire come fuggiva dai ponti e dai sogni, e guardò in giù e si vide i piedi, e allora si sentì goffo ed euforico e perduto.

link per leggere il primo capitolo

lunedì 6 settembre 2010

Le 10 righe della settimana, scelte da Flavia in Wonderland il 2 settembre 2010, sono tratte da OCEANO MARE, di Alessandro Baricco, Feltrinelli, 2007

Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quante pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi un giorno, succede che qualcosa si rompe, nel cuore del gran marcingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello. «Madame Deverià... io come farò a riconoscerla, quella donna, la mia, quando la incontrerò?»