lunedì 30 maggio 2011

Il premio segnalibri va a Marco Di Girolamo che ha letto 10righe da PALAZZO DELLA MEZZANOTTE di Carlos Ruiz Zafòn (ed. A. Mondadori)


“…Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti. Sotto la pioggia scrosciante,la medesima notte un giovane tenente inglese sacrifica la vita per portare in salvo 2 gemelli neonati inseguiti da un tragico destino. Nel 1932 il gemello maschio compie 16 anni e festeggia l'inizio della sua vita adulta ,l'arrivo del giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio St Patrick's per prendere in mano il suo futuro. La gemella entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia d'amore, morte, pazzia e vendetta che come un ombra nera si proietta sul futuro del fratello. E quando ormai l'inferno sembra aver preso il sopravvento e un destino scritto 16 anni prima pare ormai inevitabilmente avverarsi,il fuoco si spegne e una candita neve cade su Calcutta…”.
http://scrivi.10righedailibri.it/palazzo-della-mezzanotte?311912759=1#node-2084

Le migliori 10righedellasettimana sono di Mario Bandino, tratte da "Eros e Pathos" di Aldo Carotenuto, pag 52


La seduzione è la nostra arma preferita nei rapporti. Dal momento della nascita l'infante che comincia a sorridere, con il suo viso tondo e i suoi grandissimi occhi, mette in attività un processo seduttivo che "costringe" la madre alla tenerezza. Questo imprinting iniziale dell'esistenza condiziona e configura tutti i nostri rapporti e ogni qualvolta si incontrano delle persone, per qualsiasi motivo tale incontro si giustifichi, in realtà si gioca nel silenzio più assoluto il rito della seduzione. Entrambi gli individui cercano di conquistarsi reciprocamente, attraverso la possibilità di suscitare nell'altro una dimensione psicologica a lui stesso sconosciuta; tutti noi diventiamo attivatori di una nuova conoscenza. La seduzione viene a sconvolgere la realtà perché non sappiamo di essere sedotti.

30 maggio 2011…Daniele Malappioni si è aggiudicato il libro incentivo per le migliori 10righeogni10giorni.


“…Il mondo intero sarebbe cambiato grazie a lui... e lui avrebbe cambiato il mondo.
"Potrei fare tante altre cose nella vita", diceva, "ma il Macintosh cambierà il mondo. Io ci credo e ho scelto di avere intorno persone che ci credono".
Questa passione per il prodotto è viva in tutta l'azienda: dalla receptionist agli ingegneri, fino ai dirigenti. Se i leader non riescono a trasmettere questo entusiasmo ai loro sottoposti, devono chiedersi perché…”(10 righe da pagina 16).
“Steve Jobs L'uomo che ha inventato il futuro” di Jay Elliot (ed. Hoepli)

http://www.10righedailibri.it/

lunedì 23 maggio 2011

Rachele Farina ha vinto il premio segnalibro della settimana http://scrivi.10righedailibri.it/novelle-un-anno#node-2043


Novelle per un anno di Luigi Pirandello, editore Medusa
10 righe da pagina 106

Attraversando le gallerie, quella sera, non gli era venuto il solito verso della cornacchia, ma un gemito raschiato, protratto. Ora, su per la scala, anche questo gemito gli venne meno, arrestato dallo sgomento del silenzio nero che avrebbe trovato nella impalpabile vacuità di fuori...
Curvo, quasi toccando con la fronte lo scalino che gli stava sopra,…egli veniva su, su, su, dal ventre della montagna, senza piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d’una deliziosa chiarità d’argento.
Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiarìa cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato. Possibile?...Grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna...
(10 righe da pagina 106)

Lucia Pichierri vince il libro incentivo per le migliori 10righedellasettimana tratte dal libro di Hislop Victoria, “L'isola” editore Bompiani, 2007


“…un vento gelato batteva le strette strade di Plaka e il freddo dell'aria autunnale avvolgeva la donna, paralizzandole il corpo e la mente in un torpore che quasi le ottundeva i sensi senza riuscire ad alleviare la sua pena...”

lunedì 16 maggio 2011

Le migliori 10 righe della settimana sono state postate da Fernanda Visalli il 10 maggio


La città si estendeva ai suoi piedi. "Guarda Arnau",disse Bernat al figlio che dormiva placidamente sul suo petto. "Barcellona. Qui saremo liberi.. "Da quando era fuggito con Arnau, non aveva smesso un attimo di pensare a quella città, la grande speranza di tutti i servi della gleba. Ne aveva sentito parlare quando andavano a lavorare la terra del signore, a riparare le mura del castello o a fare qualsiasi altro lavoro di cui il signore di Bellera avesse bisogno. Badando sempre a non farsi sentire dall'ufficiale o dai soldati, fino a quel momento quei sussurri si erano limitati a risvegliare la sua curiosità. Lui era felice nella sua terra e non avrebbe mai potuto abbandonare il padre.

Ildefonso Falcones, LA CATTEDRALE DEL MARE, Longanesi, 2007, pag. 41

Notizie dal sito www.10righedailibri.it: con 17 segnalibri, Mel Va si aggiudica il libro incentivo per aver postato le 10righedailibri più votate.



Da quando sono tornata qui, continuo a ricordare il passato. La nostalgia è diventata la forza che mi fa muovere. Cosa che, a prima vista, può anche sembrare positiva. La verità, invece, è che sono rivolta al passato. Esattamente come quelli che continuano a pensare al vecchio amato, anche secoli dopo la separazione. Non so come cambierà questo paese in futuro. Io comunque vado in giro ogni giorno camminando su queste mie gambe con la voglia di accarezzare la terra. Perché sulle strade seminate di amore alla fine sbocciano i fiori.

Banana Yoshimoto (trad. Alessandro Giovanni Gerevini), IL COPERCHIO DEL MARE, Feltrinelli, 2010, pag. 63

mercoledì 11 maggio 2011

L’attesissimo libro incentivo per le migliori -->>10righeogni10giorni<<-- va a Michela Macchiavelli che ha letto “Io, Nojoud, dieci anni, divorziata”


L’attesissimo libro incentivo per le migliori -->>10righeogni10giorni<<-- pubblicate nel nostro sito http://scrivi.10righedailibri.it/io-nojoud-dieci-anni-divorziata va a Michela Macchiavelli che ha letto “Io, Nojoud, dieci anni, divorziata” di Nojoud Ali, Tradotto da Giovanni Zucca, editore Piemme 2011
(10 righe da pagina 49): “Le cugine della famiglia si misero a battere le mani, nel vedermi arrivare. Io facevo fatica anche solo a riconoscere i loro volti, talmente avevo gli occhi pieni di lacrime. Procedevo lentamente, facendo del mio meglio per non inciampare in quel vestito troppo lungo per me, che mi trascinavo dietro. Mi avevano fatto indossare in fretta e furia una lunga tunica color cioccolato, mezza sbiadita, che apparteneva alla moglie del mio futuro cognato. Una del parentado si era occupata di raccogliermi i capelli in uno chignon, che mi schiacciava la testa. Non avevo potuto nemmeno mettermi un filo di rimmel sugli occhi. Ero riuscita solo a lanciare una rapida occhiata a un piccolo specchio, in cui avevo visto riflesse le mie guance tonde, gli occhi castani dalla forma un po' a mandorla. Avevo la fronte liscia, le labbra rosa. Mi ero guardata con attenzione, senza trovare traccia di rughe. Ero giovane, troppo giovane”.

lunedì 9 maggio 2011

Notizie dal sito http://www.10righedailibri.it/: le righe più segnalibrate della settimana sono di Simone Saveri tratte da Il mago di Lev Grossman


«Cosa sei, un bambino? Eri confuso? Perché non ti sei limitato a mettere fine a tutto, Quentin? È ovvio che hai perso interesse già da tempo. Sei proprio un bambino. Ovviamente non sei abbastanza uomo né da avere una vera relazione né da chiuderla. Devo essere sempre io a fare tutto per te? O SAI DI COSA SI TRATTA? TU ODI TE STESSO, E TI ODI COSÌ TANTO DA FARE DEL MALE A CHIUNQUE TI VUOLE BENE. È COSÌ, VERO? PER PUNIRLO DEL FATTO CHE TI AMA.»

Le 10righedellasettimana sono state postate da Barbara Fanini, tratte da I promessi sposi di A. Manzoni Capitolo XXXIV (ed. Bulgarini Firenze)



(pagine 753.754,755)
Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa, che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante; c'era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere sur un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono piú forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de' volti non n'avesse fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora un sentimento.
Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d'insolito rispetto, con un'esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, "no!" disse: "non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete." Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: "promettetemi di non levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo, e di metterla sotto terra così."
Il monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, piú per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l'inaspettata ricompensa, s'affaccendò a far un po' di posto sul carro per la morticina. La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come sur un letto, ce l'accomodò, le stese sopra un panno bianco, e disse l'ultime parole: "addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch'io pregherò per te e per gli altri." Poi voltatasi di nuovo al monatto, "voi," disse, "passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola."
Così detto, rientrò in casa, e, un momento dopo, s'affacciò alla finestra, tenendo in collo un'altra bambina piú piccola, viva, ma coi segni della morte in volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto l'unica che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccia, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato.

lunedì 2 maggio 2011

Le 10 righe migliori della settimana sono state lette da Salvino Sagone il 30 aprile: L’olivo e l’olivastro (1994) di Vincenzo Consolo, ed.Mondadori


Sale alla Contrada Sfera, alla via del Re, alla casa solitaria di Maria. L’amica è seduta al computer come una Mena o Penelope al telaio, tesse una storia tenera e tremenda, la vicenda secentesca della bella e giovane Francisca che, rimasta vedova, povera, si maschera da uomo, si trasforma in bracciante per lavorare come gli uomini in campagna. Scoperta e processata dal Sant’Uffizio, è assolta da un inquisitore toccato in cuore dalla grazia di Dio, dalla sua grazia ascosa di fanciulla o da quella apparente di garzone senza barba. “Allura la buona Donna si nandau per li fatti suoi e seguitau conforma faceva che di Fimina operava come Huomo” scrisse il vasaio Polizzi, scrupoloso cronista di Caltagirone.
Davanti alla casa di Maria, al suo giardino sopra il poggio, si dispiega lo scenario tufaceo del paese fitto di case e di palazzi, scandito dai cento campanili delle chiese, dalle moli dei conventi, del Seminario, del Carcere, del Collegio, della guglia e nella croce della Matrice.
Al di qua del paese saraceno, giudeo, genovese e spagnolo, di Qal’at al Ghiran, del Colle dei Vasi, di San Giorgio, San Giacomo e Sant’Ignazio, ai pied del colle che una superstrada, una circonvallazione demarca e avvolge, è sulla piana un altro paese speculare di cemento: quartieri e quartieri uniformi di case nuove e vuote, deserte.

Notizie dal sito http://www.10righedailibri.it/ Sonia de Risi ha vinto il libro incentivo della settimana grazie ai 14 segnalibri guadagnati!


Sarah Addison Allen
Giorni di zucchero fragole e neve
Tradotto da Roberta Marasco
Sonzogno Editore 2011
10 righe da pagina 189:

I libri a volte sono possessivi, vero?
Cammini in una libreria e un determinato libro ti salta incontro, come se si fosse spostato lì da solo, soltanto per attirare la tua attenzione. A volte quello che c'è dentro ti cambierà la vita, a volte non ci sarà neanche bisogno di leggerlo. A volte avere intorno un libro è semplicemente un conforto. Molti di questi libri non sono mai neanche stati aperti.
"Perché comprate dei libri che non leggete nemmeno?" ci chiede nostra figlia.
E' come chiedere a qualcuno che vive da solo perché si è comprato un gatto.
Perché gli faccia compagnia, ovvio.