lunedì 27 dicembre 2010

vincitore del segnalibri della settimana...Charles Bukowski "Il Capitano è fuori a pranzo" (Tradotto da Andrea Buzzi Feltrinelli - I Canguri 2000 )


“Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.”

Charles Bukowski
Il Capitano è fuori a pranzo
Tradotto da Andrea Buzzi
Feltrinelli - I Canguri 2000

10righedellasettimana prima di Natale, lette da Marco Chighine e tratte da TRE UOMINI IN BARCA di Jerome K. Jerome


Riguardo a certi libri - ma oddio, non è che è così per tutte le cose della vita? - che hai letto molti anni prima, non si sa perché, ma pensi sempre che è meglio non rileggerli più, perché ti deluderebbero. Pensi che non sarebbe più come prima: allora eri ingenuo, ti commuovevi o ridevi o ti emozionavi o in qualche caso ti trovavi di fronte a qualcosa che ti stava cambiando - forse dicevi "per sempre" - e ora di tutto questo ne sorrideresti; allora tieni questi bei libri - e tutte le altre cose della vita - in certi scaffali, li spolveri ogni tanto e sorridi loro mentre lo fai, pensando: miei cari, non posso rileggervi, è inutile, non rinnego niente di quel che ho pensato in passato, ma ora no, è diverso, ho addosso tutto il bagaglio culturale che vedete - e lo vedete no?, voi siete così giovanili...
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Jerome K. Jerome, TRE UOMINI IN BARCA, Rizzoli, 2008

lunedì 20 dicembre 2010

Segnalibri della settimana..."il giorno in cui non ci incontrammo" di Niklas Asker e letto da ALESSANDRA PUGGIONI


Ci incontrammo dopo il concerto, parlammo e parlammo, e improvvisamente era tutto come la prima volta. Più tardi, tra le mie lenzuola, le chiesi perché. Lei rispose che ero stato il suo rifugio durante l'ultimo anno. Erano capitate tante cose, e tante erano cambiate. Per lei ero stato una sorta di isola tranquilla nella sua mente, in cui rifugiarsi ogni volta che il ritmo si faceva troppo frenetico. Ero stato il suo sogno a occhi aperti. Il suo segreto.

"il giorno in cui non ci incontrammo" di Niklas Asker
Tradotto da Irene Pepiciello
(Elliot 2010, pagina 36)

Le 10righedellasettimana sono state scelte da Isabella Pulcinelli il 14 dicembre dal romanzo "L'elganza del riccio" di Muriel Barbery Edizioni e/o



"Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida".

L'eleganza del riccio di Muriel Barbery
Edizioni e/o (collana Dal mondo) 2007 pag 39

martedì 14 dicembre 2010

'A LIVELLA poesie napoletane di ANTONIO DE CURTIS, vince il segnalibri della settimana!

http://scrivi.10righedailibri.it/livella-poesie-napoletane#node-1086



"QUI DORME IN PACE IL NOBILE MARCHESE SIGNORE DI ROVIGO E DI BELLUNO ARDIMENTOSO EROE DI MILLE IMPRESE MORTO L'11 MAGGIO DEL '31". 'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto... sotto 'na croce fatta 'e lampadine; tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto: cannele, cannelotte e sei lumine. Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore nce steva 'n'ata tomba piccerella, abbandunata, senza manco un fiore; pe' segno, sulamente 'na crucella. E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "ESPOSITO GENNARO NETTURBINO" Guardannola, che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino! Questa è la vita! 'Ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! Stu povero maronna s'aspettava ca pure all'atu munno era pezzente?

Fausto Fiorentino editrice 1988, pagina 12 e seguenti

lunedì 13 dicembre 2010

10righedellasettimana lette da Matteo Stanzani tratte dal romanzo IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine De Saint-Exupery


Ed ora, certo, sono gia' passati sei anni.
Non ho ancora mai raccontato questa storia.
Gli amici che mi hanno rivisto erano molto contenti di rivedermi vivo.
Ero triste, ma dicevo: "E' la stanchezza..."
Ora mi sono un po' consolato. Cioe'...... non del tutto.
Ma so che e' ritornato nel suo pianeta, perche' al levar del giorno, non ho ritrovato il suo corpo.
Non era un corpo molto pesante... E mi piace la notte ascoltare le stelle.
Sono come cinquecento milioni di sonagli...
Ma ecco che accade una cosa straordinaria.
Alla museruola disegnata per il piccolo principe, ho dimenticato di aggiungere la correggia di cuoio!
Non avra' mail potuto mettere la museruola alla pecora. Allora mi domando:
"Che cosa sara' successo sul suo pianeta? Forse la pecora ha mangiato il fiore..."
Tal altra mi dico: "Certamente no! Il piccolo principe mette il suo fiore tutte le notti sotto la sua campana di vetro, e sorveglia bene la sua pecora..." Allora sono felice.
E tutte le stelle ridono dolcemente.
Tal altra ancora mi dico: "Una volta o l'altra si distrae e questo basta!
Ha dimenticato una sera la campana di vetro, oppure la pecora e' uscita senza far rumore durante la notte..." Allora i sonagli si cambiano tutti in lacrime!
E' tutto un grande mistero!
Per voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa.
Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore?
E vedrete che tutto cambia...
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.

Antoine De Saint-Exupery, IL PICCOLO PRINCIPE - Cap. XXVII (Tascabili Bompiani Ragazzi, 2009)

lunedì 6 dicembre 2010

Segnalibri della settimana: "Le città invisibili" di Italo Calvino (ed. Einaudi 1993)...The mistress è la vincitrice :)

"...Marco Polo descrive un ponte pietra su pietra.
- Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan.
- Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, - risponde Marco. - Ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? E' solo dell'arco che m'importa.
Polo risponde: - Senza pietre non c'è arco...."

(pagina 38)














"L'eredità del suonatore di campane" di Giuseppe Lissandrello (Melino Nerella Edizioni 2010) lette e postate da Francesca Franchi il 29.11.2010




"...Aveva esordito con un frase che poi era rimasta così nell’aria come una farfalla e lui ed io, bambini, eravamo rimasti incantati a guardarla. Poi storse il naso e mi fece guardare di sottecchi il buco sotto l’ascella della camiciola nera della ‘Za Michelina dove spuntavano dei peli grigi e a me questo sembrò buffo: guardare i peli dal buco della camicetta nera lisa della vecchietta prefica venuta spontaneamente, senza nessun compenso, a piangere mio padre perché lui la fermata dell’autobus gliela faceva proprio davanti la porta di casa sua; mi venne da ridere e lui mi portò nell’orto dietro casa e sotto l’albero di carrubo mi fece ridere. Questa era l’unica cosa da fare di fronte alla morte: riderle in faccia..." pagina 57