mercoledì 30 giugno 2010

Chiedi alla polvere - 10 righe dellasettimana scelte da Francesco Carrera il 24 giugno 2010


[...] Mi rese estraneo a me stesso. Lei era come le notti calme e come gli alberi di eucalipto, le stelle del deserto la terra e il cielo, e come la nebbia fuori, mentre io ero venuto lì con l'unico scopo di diventare uno scrittore, di ...arricchirmi, di farmi un nome e altre scemenze del genere. Lei era tanto più in gamba di me, più onesta, che provai ribrezzo di me stesso, e non riuscii a sostenere il suo sguardo. Cercai di reprimere il brivido che le sue braccia brune e le sue dita tra i capelli mi procuravano. Non la baciai, ma lei baciò me che avevo scritto "il cagnolino rise". Poi mi prese la mano tra le sue, premette le labbra sulla palma, e pi se l'appoggiò tra i seni. Accostò la faccia alla mia e attese. [...]

John Fante, CHIEDI ALLA POLVERE, Edizioni Corriere della Sera, pag. 141

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mercoledì 23 giugno 2010

10righedellasettimana scelte da Sweet Dreams 17 giugno 2010


Il sole risplende per tutti. La luna, col suo corteggio di innumerevoli stelle, guida anche le fiere al pascolo. Cosa si può pensare di più bello dell’acqua? Eppure scorre a disposizione di tutti. Dunque soltanto l’amore dovrà essere un appannaggio furtivo piuttosto che una ricompensa a tutti accessibile? No, davvero, non mi va di avere cose preziose che la gente non abbia modo di invidiarmi. Una persona sola, e per di più anziana, non sarà poi un grosso problema; anche quando gli venga voglia di fare qualcosa, il suo fiatone lo farà scoprire. Dopo aver tracciato, senza convinzione, queste linee di comportamento, tentando di raggirare il mio animo che aveva tutt’altro avviso, mi tirai il cappuccio sulla testa e cominciai a far finta di dormire. Ma d’un tratto, come se la Fortuna volesse annientare i miei propositi di fermezza, una voce sopra il ponte di poppa con un gemito profondo, proferì queste parole: “Dunque è riuscito a farmela!” Questa voce - una voce di uomo e, mi pareva, ben nota alle mie orecchie - mi sferzò il cuore già palpitante: ma c’era anche una donna, infiammata di analogo sdegno, che urlò furente; “Se una qualche divinità consegnasse nelle mie mani Gitone, che appropriata accoglienza riserverei a quel rinnegato!”

Petronio Arbitro, Satyricon, Rizzoli, 1995

martedì 15 giugno 2010

10righedellasettimana 15 giugno 2010


10righedellasettimana postate da Annalisa Seveso

Fuori ci dovevano essere almeno 20° sotto lo zero; la maggior parte dei malati non aveva che la camicia, e alcuni nemmeno quella. Nessuno sapeva quale fosse la nostra condizione. Alcune SS erano rimaste. Verso mezzogiorno un maresciallo delle SS fece il giro delle baracche. Nominò in ognuna un capo-baracca scegliendo fra i non ebrei rimasti e dispose che fosse fatto un elenco dei malati distinti in ebrei e non ebrei. La cosa pareva chiara. Nessuno si stupì che i tedeschi conservassero fino all'ultimo il loro amore nazionale per la classificazione, e nessun ebreo pensò più seriamente di vivere fino al giorno successivo.

Primo Levi, LA TREGUA, Einaudi, 2005

lunedì 7 giugno 2010

Stefania Lastoria, EMOZIONI IN PAROLE, Giraldi


Migliori 10 righe della settimana, Postate da Stefania Lastoria il 5 giugno:

Mi ha addestrato al mondo quando il mondo era per me ancora un gioco da scartare. Danzavano i suoi pensieri nei miei occhi, li vedevo riflessi nella mia mente in uno strano gioco di complicità nascosta e mai dichiarata. Ci sono cose che si sanno ...senza averne la consapevolezza. Ricordo ancora oggi i suoi ricordi che si sommano ai miei in un album che sfoglio di rado perché ogni pagina ha assorbito negli anni lacrime mai versate. Ripenso al suo ultimo viaggio, quel dolore in cui ho rischiato di annegare, quella mano che lasciò la mia a fendere il vuoto, senza appigli, senza difese. Sola, in un mondo che ancora dovevo scartare.

Stefania Lastoria, EMOZIONI IN PAROLE, Giraldi

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