
“La massa d'acqua si spingeva giù,gialla e densa, coi ribolli che si intorcinavano, fino contro l'argine della Tiburtina, schiumeggiando: lì si fermava, rabbiosa, rinculava, s'incanalava un'altra volta sul letto solito del fiume, e ammucchiandosi in cavalloni liquidi, passava come una furia sotto il ponte: di là si riallargava un'altra volta nella campagna: e i quattro o cinque casali erano là in mezzo come tante arche di Noè”
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