Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quante pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi un giorno, succede che qualcosa si rompe, nel cuore del gran marcingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello. «Madame Deverià... io come farò a riconoscerla, quella donna, la mia, quando la incontrerò?»
Belle queste righe e pensare che Baricco (scrittore) non l'ho mai sopportato. Mi sono persa qualcosa?
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