martedì 14 giugno 2011
Le migliori 10 righe della settimana sono state lette da Cecilia Romero: M.G. Mazzucco, JACOMO TINTORETTO E I SUOI FIGLI, Rizzoli, 2009
Comunque andarono le cose, un'insanabile frattura divise da subito e per sempre Jacomo da Tiziano. L'ostilità pubblica di Tiziano nei confronti di Tintoretto cessò solo con la sua morte. E' un fatto. Escluso dunque dalla bottega di Tiziano, per impar...are a dipingere Jacomo fu costretto a rivolgersi a maestri minori e meno reputati – di cui, quando li ebbe sopravanzati e cominciò a costruire la propria leggenda, cercò di cancellare le tracce. Tacendoli. Accreditò la versione di una formazione solitaria e libera, basata sullo studio accanito delle opere – disegni, stampe, pitture ma anche sculture – dei maestri della generazione precedente. Il ragazzo copiava dal vero: disegnava, disegnava, disegnava. Ma è indubbio che Jacomo si provvide anche di un mestiere pratico e artigianale, che non poteva non aver appreso in qualche bottega. [....] Secondo Ridolfi. Jacomo esordì proprio dipingendo "figurine, grottesche, animali et altre fantasie" negli appartamenti dei veneziani, che a quel tempo avevano l'abitudine di dipingere gli "intavolati" di azzurro e di cinabro, vivacizzando il tutto con "rose dorate recinte da vitalbe e arabeschi di vari colori"
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bellissimo, devo acquistarlo assolutamente e complimenti per la scelta :)))
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