lunedì 31 gennaio 2011
Con 14 segnalibri vince Rachele Farina che ha letto FRANCESCA E NUNZIATA di Maria Orsini Natale, Avagliano, 2000, pag. 125
“Così Salvatore aveva solo disperata intelligenza per sopravvivere. Con più buonasorte di altri della sua terra che, dopo il milleottocentosessanta, dovettero percorrere la desolata via dell’emigrazione, l’attossicato cammino che non avevano conosciuto prima, lui fu aiutato dai guadagni che gli erano venuti …dall’”arte” , che aveva così ben imparato…Nella protervia del nuovo governo che “piemontizzava”…e che faceva venire dalla sua capitale gli uomini da impiegare in ogni campo, e non solo nei pubblici uffici, e da Torino faceva arrivare persino le cassette per la posta…continuò a far la sua pasta al meglio , e cercò caparbiamente di farla mangiare anche ai piemontesi. Perché aveva come fede che, quando la pasta è buona, davanti a un piatto di maccheroni fatto con arte, non ci sono barriere di riso o di polenta che tengano.”...A suo modo fu un gigante, ma sapeva leggere poco e scrivere ancora meno.
Quando fu un ricco industriale, con lo "sfizio" di una maccaronia a Marsiglia, Francesca fu il suo braccio destro. L'affiancava nel lavoro anche al tempo del Convitto di Nola...
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